Tipi di frese per legno: quali scegliere

Tipi di frese per legno: quali scegliere

La lavorazione del legno richiede l’utilizzo di strumenti professionali che permettono di tagliarlo, dargli una forma e rifinirlo in maniera rapida e ottimale. Le fresatrici sono una valida soluzione per effettuare fori, incisioni, rilievi e scanalature nel legno, in quanto cambiando le frese, utensili con una parte tagliente e rotante, possono eseguire diversi tipi di operazione su qualsiasi tipo di legno.
Esistono diversi tipi di frese per legno, la scelta dipende da diversi fattori:

  • il tipo di legno: che può essere tenero, duro o truciolare. La durezza è una caratteristica che viene valutata in base alla resistenza alle ammaccatura, tramite uno specifico test, chiamato di Janka. Per lavorare i legni è indispensabile acquistare una fresa che permetta di tagliarli, senza surriscaldarsi e comprometterne la struttura. Per quanto riguarda il legno truciolare è quello che contiene parti metalliche o plastiche, combinate con collanti, che possono essere pericolose per le frese, in quanto se non particolarmente solide possono romperle;
  • il materiale della fresa: in particolare, della parte tagliente che può essere in acciaio, metallo duro o al diamante policristallino;
  • il tipo di lavorazione: a seconda di deve effettuare una rifilatura, uno smusso o un foro è necessaria una fresa con le caratteristiche adatte per quanto riguarda la velocità di rotazione, le dimensioni e il diametro del gambo. Per quanto riguarda quest’ultimo le misure comuni per le fresatrici manuali sono 6, 8, 12 mm, mentre per quelle CNC arrivano a 16, 20, 25 mm;
  • il tipo di fresatrice: verticale o pantografo manuale e CNC a controllo numerico sono le principali versioni della macchina, che richiede frese diverse in relazione al tipo di attività da eseguire.

Frese per legno in acciaio, metallo e diamante

In base al materiale, le frese possono essere in:

  • acciaio: di cui le più diffuse sono le HSS (High Speed Steel), ovvero in acciaio super rapido, che vengono montate sulle frese a tazza o Forstner, hanno una durata limitata e si possono affilare facilmente. Questo genere di utensile è indicato per lavorare legni teneri vergini, come quelli di abete, betulla, larice e pioppo;
  • metallo duro: il più noto è il Carburo Cementato o Widia, largamente usato per la realizzazione delle frese di fascia medio alta, in particolare per quelle da impiegare con fresatrici manuali o da rifilatura. La parte tagliente in metallo può essere saldata tramite brasatura al corpo della fresa o rappresentata da un inserto applicato, da sostituire una volta usurato. Si tratta di un materiale ideale per lavorare legni duri, teneri e anche quelli che presentano residui di collante;
  • al diamante policristallino: un tipo di diamante ottenuto artificialmente in laboratorio, formato da cristalli orientati casualmente in un substrato di tungsteno. Un materiale che offre elevate performance in termini di resistenza e che viene utilizzato per produrre piccole placchette che vengono saldate al corpo della fresa. Questo genere di frese hanno un costo elevato e sono dirette a essere usate nei centri di lavoro a controllo numerico dalle falegnamerie professionali che producono mobili o serramenti in legno in serie.

Tipi di taglienti delle frese

La resa estetica della lavorazione dipende dai taglienti, che possono essere

  • diritti: indicati per la finitura dei bordo, hanno il corpo in acciaio e le placche in metallo duro saldo-brasate simmetricamente su i due lati;
  • a elica positiva: offrono ottime rifiniture nella parte inferiore della fresata, in quanto l’elica spinge gli scarti verso l’alto;
  • a elica negativa: ideali per le lavorazioni delle parti alte del legno, in quanto la rotazione della fresa fa uscire il truciolo dalla parte alta bassa della fresatrice;
  • a elica doppia, positiva e negativa: permettono di realizzare ottime finiture da entrambi i lati del pannello, i trucioli di scarto escono sia dalla parte alta che da quella bassa in base al lato di lavorazione.